Calendidonna presenta gli ‘Svelamenti’.

Fino al 31 marzo, un ricco calendario di appuntamenti per superare gli stereotipi di genere

il Friuli: Calendidonna 2016 – “Svelamenti”

Si intitola Svelamenti il programma che, in otto appuntamenti snodati tra l’1 e il 14 marzo, rappresenta il cuore dell’edizione 2016 di Calendidonna, collaudato percorso di riflessione sulla realtà femminile che nella primavera di ogni anno si tiene nella città di Udine. Come da tradizione, il progetto è promosso e sostenuto dal Comune di Udine, in sinergia tra gli Assessorati alla Cultura, alle Pari Opportunità e al Decentramento, e, per questa nuova edizione, con il concorso progettuale di una ricca cordata di associazioni cittadine. Per il progetto Svelamenti sono in campo l’associazione Core (Comprendere, operare, rinnovare, educare), capofila, e i partner Artura Factory, Ilsegnozero, La Tela, le Donne resistenti e Teatro Club, cui si uniscono, per le attività collaterali, La Casa delle Donne, L’associazione Toscani Fvg, l’Anpi, la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, la Civica Biblioteca Joppi, Cooperativa Alleanza3 e Ccft.

Questa mattina a Palazzo D’Aronco la presentazione ufficiale del calendario, alla presenza del sindaco Furio Honsell, degli assessori comunali Federico Pirone e Cinzia Del Torre e di Marisa Sestito, vicepresidente associazione Core. “Calendidonna rientra nella storia culturale di Udine: l’emancipazione culturale è un elemento di primaria importanza”, ha detto Honsell. “La prima iniziativa risale al 2002. Dopo essere stata sospesa per alcuni anni, è ripartita ed ha raggiunto i circa dieci anni totali. L’iniziativa è un elemento qualificante per la città, testimonia la vivacità culturale di Udine, nonché l’originalità di prospettive. Numerosissime associazioni aderiscono a Calendidonne”.

Sestito ha definito la Casa delle donne una “fucina di idee, vortice di energia”. La collaborazione delle varie associazioni ha reso possibile la costruzione di nuove possibilità di incontro. Titolo: “Svelamenti”, allude sì al velo materiale, ma questo titolo va inteso principalmente in termini metaforici: l’obiettivo degli otto incontri – e in generale dell’iniziativa Calendidonna – è “levare il velo” che impedisce la visione. Gli incontri vanno visti quindi come tappe di un percorso di conoscenza. Marisa Sestito parlando dell’iniziativa sottolinea l’organicità dell’insieme e parallelamente l’autonomia delle parti. “Gli incontri sono caratterizzati da una notevole varietà: vi saranno dialoghi, interviste, spettacolo, concerto, reading. Abbracceranno inoltre una molteplicità di argomenti: arte, scrittura, cinema, imprenditoria e cronaca. Uno degli obiettivi della nuova edizione è un maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni. I giovani, o meglio, le giovani, svolgeranno una parte attiva, da protagoniste, e saranno intervistatrici (e forse anche intervistate) in almeno due incontri”. Il primo marzo presso Casa Cavazzini si terrà il primo appuntamento, alle 18.

“La nostra società ha bisogno di più politica” ha dichiarato Federico Pirone, intendendo tale termine come insieme di riflessioni e immaginazioni sul nostro futuro. “Questi appuntamenti servono per poter ritrovare ed approfondire questioni chiave della nostra vita e della nostra contemporaneità. La questione di genere è oggi ancora centrale: in una società multiculturale e particolarizzata bisogna affrontare il fenomeno in termini aggiornati. Il programma, dotato di completezza e forza significative, tiene insieme diverse esigenze di rappresentazione. La sua realizzazione è stata resa possibile da un lavoro costante e quotidiano di diverse associazioni”.

Accanto agli otto appuntamenti principali non vanno dimenticate le iniziative collaterali (12), ma non per questo meno importanti. “Il progetto è ottimo”, ha sottolineato Del Torre, “ed è testimonianza di grande vitalità, energia e movimento. La partecipazione e collaborazione rivelano anche un interesse attivo e positivo per la questione delle pari opportunità. L’iniziativa inizierà oggi stesso con una mostra fotografica (che si concluderà il 6 marzo)”.

La conferenza si è concluso con l’augurio di “buon Calendidonna” a tutti, pronunciato da Pirone.

IL PROGRAMMA. Il via dunque martedì 1 marzo, alle 18, a Casa Cavazzini, con la conversazione dichiaratamente interculturale “Work in Progress”, organizzata da Core e La Tela, che, in continuità ideale con l’apertura internazionale delle edizioni storiche di Calendidonna, mira a riflettere sulle inedite prospettive della condizione femminile in Iran, Cina e nei Paesi islamici. A parlarne, per la conduzione della giornalista Antonella Lanfrit, Vanna Vannuccini e Renata Pisu, autorevoli osservatrici delle realtà extraeuropee e più volte ospiti di Calendonna, cui si affiancherà Leila Karami, giovane studiosa di origine iraniana e curatrice con Biancamaria Scarcia Amoretti del libro Il protagonismo delle donne in terra d’Islam (2015).

Venerdì 4 marzo, alle 17, in Sala Ajace, il calendario prosegue con l’iniziativa “Quando la parola si fa immagine. Conversazioni fra la scrittura e il ciak”, su ideazione di Artura Factory e con la partecipazione di tre registe e sceneggiatrici, Valeria Baldan, Elisabetta Minen, Marcella Piccinini e Teresa Terranova. A loro il compito di svelare il passaggio dalla scrittura all’immagine filmica in movimento, mediata dalla personale visione del mondo e sensibilità delle autrici.

Generazioni a confronto è poi, domenica 6 marzo, alle 17, presso la Casa della Contadinanza, il cuore della tavola rotonda “Donne in dialogo” promosso dal Teatro Club e calibrato da Angela Felice, in collaborazione con l’attrice Nicoletta Oscuro, sullo sguardo giovane delle ragazze-attrici del Palio Teatrale Studentesco. Saranno appunto loro le protagoniste della conversazione, in cui saranno chiamate a intervistare e pungolare donne di età più matura, rappresentative di esperienze positive in ambito lavorativo e sociale, e disponibili a illustrare tappe, risultati e difficoltà del proprio percorso professionale.

La positività del messaggio femminile emerge anche nel quarto appuntamento in programma alla Casa della Contadinanza, giovedì 10 marzo, alle 18, intitolato “Storie positive” e organizzato per Core da Marisa Sestito con Margherita Piva come originale forma di reading, che sarà affidato alle voci di giovani lettrici, preparate dall’attrice Serena Di Blasio. Con adozione delle tecniche dello storytelling sarà proposta una galleria di micro-racconti, attinti non solo dalle esperienze reali e riconoscibili, ma anche dalle pagine del mito e della tradizione folklorica: un mosaico di situazioni in cui viene a cadere lo stereotipo della presunta fragilità femminile, e delle donne emergono il coraggio e la determinazione, la leggerezza e l’ironia.

A seguire due proposte ideate da Ilsegnozero e pensate rispettivamente venerdì 11 marzo, dalle 15 alle 17, nell’Aula Didattica del Museo Etnografico di via Grazzano, e sabato 12 marzo, dalle 11 alle 12.30, in Sala Ajace. La prima, dal titolo “Riannodare i fili”, è un workshop a numero chiuso (massimo 27 posti) finalizzato alla costruzione di una grande tenda, frutto del collage di frammenti di stoffa o di ricamo che le partecipanti saranno invitate a recuperare dagli armadi di famiglia e poi a cucire in un’impresa condivisa di manualità. Un modo creativo di artigianato collettivo pensato per gettare un ponte tra le donne di ieri e quelle di oggi e per rendere omaggio anche alle lotte e alle conquiste della rivoluzione femminista del Novecento. Nel corso del laboratorio l’attore Andrea Zuccolo leggerà alcuni brani tratti dagli scritti dell’artista Louise Bourgeois.

Sotto il segno dell’arte, di nuovo con attenzione alla perizia del lavoro femminile e dei suoi gesti d’amore, si situa anche la seconda proposta di Ilsegnozero, la conversazione “Cucire l’immagine: riflessioni su un mezzo di ricerca artistica”  intesa a illustrare la ricerca di tre artiste (Louise Bourgeois, Marisa Merz, Maria Lai) che si sono avvalse di materiali e strumenti tradizionalmente collegati al lavoro delle donne nella tessitura, nella sartoria e nel ricamo e qui rovesciati di senso e “svelati” nel loro potenziale riuso  artistico e alternativo. Converseranno sul tema, insieme a Vania Gransinigh, gli artisti Aldo Grazzi, Cristina Treppo, Loretta Cappanera, moderati da Melania Lunazzi.

Due momenti di spettacolo dal vivo sigillano infine il percorso. Su organizzazione del Teatro Club, sabato 12 marzo, alle 21, al Teatro San Giorgio, sarà proposto lo spettacolo “Liberata”, diretto dall’autore-regista Nicola Bonazzi e interpretato da Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Andrea Gadda e Frida Zerbinati (produzione Teatro dell’Argine di Bologna). Il lavoro è una sorta di felliniana favola noir che raccoglie molti fili del progetto “Svelamenti”, per la contaminazione visionaria di due storie, tra cronaca e leggenda popolare, per l’incastro tra la condizione femminile di ieri e di oggi, per il paradossale scatto di liberazione disvelata nel finale della rappresentazione.

Una proposta di musica dal vivo chiude infine il programma di Calendidonna 2016, con il concerto “Women in Music” proposto da le Donne resistenti al Teatro Palamostre lunedì 14 marzo, alle 21. Sul palco, per un’ora e mezza, si esibiranno una dozzina di musiciste ancora sotto il segno della pluralità interartistica e interculturale, con un variegato repertorio di brani, editi e inediti, diversificati per generi musicali e per lingue e reinterpretati in chiave femminile.

Il ricchissimo menu di Calendidonna 2016 è integrato inoltre da ben altri 12 appuntamenti che si snoderanno dal 25 febbraio al 31 marzo, tra presentazioni di libri, spettacoli teatrali, momenti di incontro, conferenze, esposizioni fotografiche come la mostra Il parco emozionale con gli scatti di Chiara Santilio. La mostra, inaugurata il 25 febbraio, sarà visitabile il martedì e il giovedì, dalle 16.30 alle 19, presso la Casa delle Donne di via Pradamano 21. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.