Descrizione Progetto
Calendidonna 2012: Cittadine altrove
Conferenze-incontri nell’ambito di Calendidonna 2012
Calendidonna 2012: Cittadine altrove
La novità di questa edizione è stata un ribaltamento prospettico: l’obiettivo non inquadra paesi lontani ma individua l’Italia come luogo di osservazione e indagine e affida allo sguardo delle donne straniere un focus sul nostro Paese oggi.
Come sempre, protagoniste sono state le donne: la loro storia, cultura, la fatica di vivere, ma questa volta osservate all’interno dell’ampio e complesso mondo dell’immigrazione e nel loro non sempre facile rapporto con il nostro Paese.
Le conversazioni organizzate da C.O.R.E si sono proprio concentrate sulle donne che sono diventate o che aspirano a diventare cittadine; non nel paese di origine, ma in terra straniera, altrove:
- Donne migranti, nuove cittadine.
Conversazione tra Pierluigi Di Piazza – fondatore, direttore e animatore dal 1992 del Centro di accoglienza e di cultura della solidarietà “Ernesto Balducci” di Zugliano (Ud), Veronika Martelanc – avvocato che si occupa di diritto d’asilo, collaborando con varie organizzazioni non governative e rappresenta l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati presso la Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale di Gorizia, Ribka Sibhatu – esperta di immigrazione e cultura orale eritrea, è dottoressa di ricerca all’Università La Sapienza di Roma, Victoriya Skyba – presidente dell’Associazione culturale “Ucraina-Friuli” e Nabila Zayati – giornalista e reporter freelance tunisina, specialista nel campo delle relazioni euromediterranee e collaboratrice dell’Ansa per i Paesi del Nordafrica e del Medioriente (Ansamed); - Lavoro bianco, lavoro nero.
Conversazione tra Marina Brollo – professore ordinario di Diritto del lavoro e presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Udine, Anna Cattaruzzi – avvocato che si occupa di diritto dell’immigrazione e in particolare della condizione della donna e dei minori stranieri, di diritto all’unità familiare e dei problemi della famiglia transnazionale, Claudio Magnabosco – giornalista e scrittore, ha fondato insieme alla sua compagna nigeriana l’Associazione La ragazza di Benin City, che aiuta le prostitute straniere a uscire dalla schiavitù, Stefania Ragusa – giornalista e scrittrice, è stata una delle fondatrici della rete antirazzista “Primo Marzo” e Chiara Sasso – del Coordinamento della Rete dei Comuni Solidali; - I diritti. Cittadinanza, salute, integrità del corpo.
Conversazione tra Majda Badaoui – trasferitasi dal Marocco in Friuli Venezia Giulia, svolge l’attività di mediatrice culturale con una specializzazione in ambito socio-sanitario, scolastico e legale, Daniela Gerin – ginecologa presso i consultori familiari di Trieste, si occupa delle problematiche legate all’immigrazione, alla salute delle donne e alla violenza di genere contro donne e minori, Arminda Hitaj – presidente dell’Unione delle comunità e associazioni degli immigrati della provincia di Udine (Ucai-Fvg) e Laura Montanari – professore di Diritto pubblico comparato all’Università di Udine, si è occupata, tra l’altro, della tutela dei diritti, con particolare attenzione ai rapporti tra il sistema nazionale e quello della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. - In occasione del laboratorio “Acconciare, intrecciare, adornare”, invece, la mediatrice culturale, scrittrice e poetessa Mah Aissata Fofana ha dato dimostrazione di curiose acconciature africane.